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CINISELLO DI CORSA - RACCONTO DI GARA

Cinisello di corsa – Settima edizione

Non dista molto da dove vivo: ci potrei arrivare tranquillamente a Cinisello di corsa.
Devo correre alle 9:30, quindi scendo alle 8:00 e ci vado in bici.
La borsa pronta dalla sera precedente. Prima di partire colazione rituale.
E caffè. Ma questo lo so io e lo sapete voi, ormai. Bello stretto stretto.

Dalla finestra vedo foschia

Scendo: nebbia. La visibilità è ad una ventina di metri.
Cuffiette, Radio Capital; il navigatore lo attacco all’ultimo, ché la strada la conosco quasi per intero.

In giro pochissime persone. L’aria sa di paglia bruciata (se è un fatto tipico, spiegatemi perché nei commenti).
Ho le goccioline di brina sulle ciglia.
In meno di mezz’ora, con tutta calma arrivo al punto di raduno della Cinisello di corsa.

Pre gara

Pettorale, tappa al bagno abortita, poi altro caffè: ossignore, rimetti loro i loro peccati, perché non sanno quello che fanno e soprattutto non sanno come lo fanno. Sì, i luoghi comuni, bla bla. Intanto io mi avveleno, pure l’anima.

Mi cambio; pettorale appuntato, una spilletta per agganciare l’adesivo numerato sulla borsa, che consegno; ricerca del bagno numero due, che c’è sempre, basta solo cercarlo, poi comincio a fare riscaldamento.
La nebbia non va via.
Corsetta, andature tecniche, allunghi. Stabilisco il ritmo a cui partire, ma considero di valutare bene le sensazioni. Oggi corro una prova, non è una gara da fare a tutta.

Lo speaker chiama tutti sotto l’arco. I più diligenti vanno subito a posizionarsi. Non siamo molti, circa trecento in tutto. Io continuo a correre.
Allo’, si sappia: io non so partire bene. Finisco quasi sempre un po’ imbottigliato, poi devo recuperare.
Finché correvo giù, conoscendo compagni e avversari, sapevo chi dovevo marcare stretto per non distrarmi e finire col partire dietro e male (ciao, Lello!). Da quando corro nel milanese, devo arrangiarmi da solo.
“Due minuti al via”
Ultimi allunghi e mi infilo; c’è parecchio spazio, sono quasi in prima fila, ma molto laterale, e devo stare attento al tappeto magnetico per attivare il chip.
“Dieci, nove…”
Gps attaccato, cerco l’appoggio con gomiti e mani per evitare spinte iniziali.
Lo sparo e si va.

Cinisello di corsa partenza
La partenza della settima edizione della Cinisello di corsa (non sono proprio in azione lanciata)

La gara

Ho un po’ di gente davanti di cui liberarmi, ma siamo davvero pochi e mi sbrigo velocemente.
Conto sette/otto persone davanti a me; io resto in un gruppetto di altrettanti.
Aspetto il primo chilometro per un riscontro tra aspettativa e sensazione: un po’ più veloce di quanto credessi, 3’31”.
Meglio così, non sono contratto.
Nebbia insistente, aria fresca e qualche curva un po’ stretta; saliamo e scendiamo dai marciapiedi, poi ci allontaniamo dal punto di partenza, anche se poi ci ripassiamo.
Secondo chilometro 3’35”: ci sta; punto a tenere questa andatura per tutti e dieci i chilometri.

Cinisello di corsa primo giro
Primo passaggio nel circuito della Cinisello di corsa

Quando sono quasi al quinto, sono assieme a un gruppetto abbastanza tranquillo.
A momenti lo tiro io, poi rifiato qualche chilometro e lascio fare.
Di una ventina di secondi ci precede l’ultimo del gruppetto davanti.
Ho la sensazione che potrei andarlo a prendere, ma non è questa la gara in cui voglio tirare.
Al settimo ripassiamo per un giro di boa già affrontato.
Il ragazzo che segnala il punto critico ci urla “Dai, che è finita”.
Valuto l’informazione, la prendo come un eccesso di zelo.
Vedo gli altri del gruppetto accelerare e affannarsi un po’.
Lascio fare, penso agli altri due chilometri abbondanti da correre.
Poi ripassiamo sotto l’arco e la gara è finita.

Cinisello di corsa arrivo
Finale e arrivo alla settima edizione della Cinisello di corsa

Guardo curioso il tizio che è arrivato subito dopo di me.
“Ma non era dieci?”
“No, l’hanno accorciata”
“Ah”
“Eh, già”
E vabbuo’.

Post gara

Defatico, facendo un altro giro. Poi mi fermo, recupero la borsa, mi fermo a chiacchierare con Luciano, che non conosco, ma poi viene fuori che era pure lui a Livigno quest’estate.
Mi asciugo e cambio. Controllo la classifica: dodicesimo assoluto di questa Cinisello di corsa.
Vado al ristoro.
Acqua, thè caldo, fette biscottate stantie con marmellata, torte fetenti del supermercato.
E nemmeno una crostata.

Mi vorreste di cattivo umore, l’ho capito: nebbia, caffè brutto e ristoro del Penny market, ma io sono Made in Castellammare di Stabia e nulla potete contro di me.
Tant’è vero che, mentre mi premiano come secondo di categoria, si apre il cielo ed esce il sole.
Lo speaker non riconosce la società di appartenenza, chiede, gli dico che la società è campana.
E anche lui si spiega la presenza del sole così.
In pratica sono come Apollo, senza carro, ma con una bici usata che si chiama Vastia’, come mio nonno.

E mentre torno a casa, nelle cuffie Basta ‘na jurnata ‘e sole.
Infatti basta poco, io ve lo dico. E se correte, lo capite benissimo da soli.
Io ve lo ripeto soltanto.

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